Il famoso analista di mercato crypto Willy Woo, ha osservato che i report che hanno identificato i blackout sono stati pubblicati alla fine della settimana scorsa, e che la sospensione della corrente è stata effettuata per agevolare in sicurezza le ispezioni in risposta a recenti incidenti causati dalle inondazioni avvenute in una locale miniera di carbone, che ha provocato l’intrappolamento di 21 minatori, rimasti sottoterra dopo che la corrente e le telecomunicazioni sono saltate.
In base al CBECI (Cambridge Bitcoin Energy Consumption Index), il Xinjiang rappresenta circa un quarto dell’hash rate mondiale.
Gli analisti hanno fatto presente che ieri è stato registrato il maggiore calo quotidiano del ritmo totale di hash rate nella rete Bitcoin da novembre 2017, con l’hash rate precipitato dai 172 milioni di terahash al secondo fino a raggiungere meno di 154 milioni di TH/s, stando ai grafici di Ycharts.
Woo spiega che il violento crollo della criptovaluta di domenica è stato dovuto da una repentina caduta dell’hash rate provocata da un blackout nella provincia cinese dello Xinjiang.
Woo punta il dito sui 9.000 BTC trasferiti a Binance venerdì, ipotizzansdo inoltre che i soldi siano stati mandati da una “balena con conoscenze ravvicinate degli eventi in Cina”.
Abbinato con le forti vendite trimestrali nel mercato dei future, lo sforzo al rialzo ha portato a 4,9 miliardi di dollari di liquidità in Bitcoin e ad altri 4,4 miliardi di dollari di margini aggiuntivi sui mercati altcoin – il record è stato raggiunto con 1 milione di conti liquidati.
Tuttavia, non tutti sono d’accordo con l’analisi di Woo. Ad esempio, Adam Cochran, partner di Cinneamhain Ventures, ha descritto “l’idea che un’interruzione di energia la scorsa notte in una regione di mining della Cina abbia portato ad un crollo dei $BTC” come una “totale assurdità”.